Lettera aperta

Caro Farese, in questo periodo di grave difficoltà sanitaria che sembrava lontana ma che invece ci tocca molto da vicino non mi sento in dovere né di fare proclami né di emettere ordini che non mi competono. Non voglio dimostrare di essere più...
Data:

14 marzo 2020

Tempo di lettura:

5 min

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Caro Farese,
in questo periodo di grave difficoltà sanitaria che sembrava lontana ma che invece ci tocca molto da vicino non mi sento in dovere né di fare proclami né di emettere ordini che non mi competono. Non voglio dimostrare di essere più bravo di altri. Ci sono organismi Nazionali e soprattutto Sanitari, composti da persone competenti e preparate, che ci danno delle direttive di comportamento personale e sociale importanti per la salute di tutti noi e per il contenimento del virus.
Per questi motivi questa mia lettera non deve essere interpretata come una imposizione ma vuole essere un INVITO fatto con il cuore, perché credo che questa emergenza sanitaria nazionale non ha bisogno di singole iniziative, ma, ribadisco, deve essere gestita da persone competenti che se c'è bisogno danno istruzioni agli organi amministrativi e alle autorità locali.
Vi invito, Vi esorto calorosamente a seguire alla lettera le semplici ma IMPORTANTI indicazioni che ci arrivano dalle Autorità Nazionali/Sanitarie. Indicazioni che da una parte richiamano norme igieniche personali che i nostri genitori, nonni, maestre ci hanno insegnato e pretendevano da noi piccoli . Semplici norme che con il tempo, forse, sono diventate banali ma che adesso ritornano importanti. Quali sono: lavarsi spesso le mani, non toccarsi il naso, la bocca gli occhi con le mani sporche allora di terra, ora anche di qualche virus . Regole che valgono da anni, adesso come allora l'igiene non guasta mai.
Altro comportamento importante che si usava una volta e forse ci siamo dimenticati è quello di coprirci il naso e la bocca con un fazzoletto quando si starnutisce o si tossisce. Dovremmo farlo sempre, è buona educazione.
Pulire le superfici con disinfettanti soprattutto quelle frequentate da più persone o avventori è una regola igienica basilare che deve venire spontanea.
E che dire dell'uso promiscuo di bicchieri o bottiglie, del bere a canna o di usare bicchieri di altri? rabbrividisco solo al pensiero.
Sono regole contenute nei decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri a cui dobbiamo attenerci ma sono, soprattutto, regole di BUONA EDUCAZIONE.
Altra esortazione è quella di evitare baci, abbracci e strette di mano. Una volta si abbracciavano o si baciano solo i familiari più stretti. Gli amici si salutavano con un caloroso saluto vocale e una pacca sulla spalla, la mano la si dava solo a persone importanti. In questo particolare momento siamo tutti uguali e allora niente stretta di mano. Oggi se non ti baci o ti abbracci sembra che sei un maleducato o un a sociale. Ma siamo sicuri che sia veramente così o è tutta scena? L'affetto, l'amicizia o la stima verso il prossimo si possono dimostrare con gesti, parole e comportamenti. Non è necessario il contatto fisico.
L’invito di consultare il medico di famiglia o la guardia medica prima di recarsi al pronto soccorso è sempre stato un comportamento seguito soprattutto nei nostri Paesi. Forse l'assistenza medica territoriale andrebbe rivista ma questo è un altro discorso.
Di tutta questa vicenda la parte veramente innovativa e che ci mette più in imbarazzo perché non siamo abituati e' quella di evitare affollamenti, raggruppamenti di persone in luoghi pubblici o privati. Certo questa è una imposizione difficile da accettare ma se l'hanno imposta ha un suo valore. Sforziamoci di accettarla. Altro comportamento direttamente collegato al precedente è quello di rispettare, nei luoghi pubblici o privati che possono essere aperti al pubblico, la distanza minima fra le persone presenti indicata in un metro.
Questo vincolo ci consente la salvaguardia della nostra salute.
MA LA COSA PIÙ IMPORTANTE È QUELLA DI NON USCIRE DI CASA. DOBBIAMO SFORZARCI E DARE IL NOSTRO CONTRIBUTO PER LIMITARE IL CONTAGIO E PER FARE CIÒ BISOGNA RIMANERE A CASA.
Le norme dicono di uscire solo per determinati motivi, lavoro, salute, necessità urgenti, spesa da fare il più possibile vicino a dove abitiamo, giustificate dall’apposita autocertificazione da presentare se si dovesse essere fermati per un controllo dalle forze dell’ordine.
In merito alle voci che girano su casi in Paese. Ribadisco che non ci sono comunicazioni ufficiali dagli organismi Sanitari che indicano qualche positività. Gli stessi organismi mi hanno più volte ribadito che se si presentasse un caso il primo ad esserne informato è il Sindaco perché dovrà prendere i provvedimenti previsti dalla normativa.
Ma mi domando una volta che so che ci sono casi di positività nel mio Paese cosa faccio punto il dito contro l'ammalato? No devo rimanere in casa, cosa che devo già fare per non ammalarmi e a mia volta contagiare altri. Mentre sono a casa prego e spero che il mio concittadino in difficoltà si riprenda presto. Bisogna precisare anche che moltissimi casi sono asintomatici e quindi non è detto che anche se si sta bene fisicamente non si abbia niente. Ricordiamoci che c'è in giro anche l'influenza stagionale che ha sintomi simili alla malattia del momento.

PENSIAMO ALLA NOSTRA SALUTE E A QUELLA DI TUTTI. RIMANIAMO A CASA.

Vorrei sottolineare anche l’importante servizio di consegna a domicilio di pasti, spesa e medicinali che il consorzio socio assistenziale C.A.S.A mette disposizione degli anziani e malati cronici. Il costo del pasto va da €4,30 a €5,86 in base al Comune di residenza. La consegna è gratuita. Il pagamento della spesa e dei medicinali avverrà alla consegna, previa presentazione dello scontrino.
Per il nostro Comune chiamare i numeri 3405537608 e 3404734576. Sono consiglieri comunali che gentilmente si sono messe a disposizione per darvi informazioni e un aiuto.

Come ultima riflessione vorrei ringraziare di cuore le attività private presenti a Fara che dimostrando un grande senso di responsabilità e altruismo hanno rinunciato al loro lavoro chiudendo ancora prima che questo diventasse un obbligo.

Grazie per l’attenzione.

Aldo Giordano.

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Ultimo aggiornamento pagina: 14/03/2020 13:08:11

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